un’amicizia di vecchissima data
Genericamente sappiamo tutti quanta importanza il colore assuma nella nostra vita, non solo quando ci riferiamo ai colori che accostiamo al nostro viso, ma a tutti quelli che ci circondano.
Dalla pubblicità abbiamo imparato tanto: scegliere un colore piuttosto che un altro a volte può decretare il successo o l’insuccesso di un prodotto o di un servizio.
Nella scelta dei colori da indossare siamo probabilmente influenzati da elementi di carattere interiore, e da alcuni fattori esterni, ma non sempre siamo consapevoli, né teniamo conto, del potere comunicativo dei colori, ovvero della loro capacità obbiettiva di comunicare informazioni (positive o negative, rassicuranti o respingenti) su chi li indossa: un universo di sfaccettature molto più ampio del semplice indossare il colore che ‘mi dona’ o ‘mi piace’.
I colori che le persone scelgono sono influenzati da tanti fattori.
Possono dipendere:
– dalla nostra età: le varie fasi della vita spesso vedono cambiare i colori che utilizziamo e che ci piacciono;
– dall’umore del giorno: mi sveglio allegra e indosserò quella maglia gialla…mi sveglio scontrosa e il nero sarà il mio fedele compagno per questa giornata;
– dalla cultura di appartenenza;
– l’occasione d’uso: non andremmo mai ad un funerale vestite di fucsia (spero);
– le mode: ovvero ciò che troviamo nei negozi o di cui ci innamoriamo sfogliando le riviste;
– dalla scelta estetica.
Ma non solo, c’è un altro ambito in cui il colore è molto importante e che è indipendente da ciò che ci piace o ci dona: l’ambito professionale.
I colori che utilizziamo quando lavoriamo hanno una funzione molto precisa, e d’altronde non è nemmeno un caso che esistano le divise, non solo in ambito militare, ma anche all’interno di grosse aziende commerciali.
La divisa, con la forma e il colore scelto, racconta moltissimo dell’azienda che la sceglie. Per questo più l’azienda ha un’immagine forte e distinta, più nulla viene lasciato al caso, meno che mai la scelta del colore.
Lo stesso vale per i singoli: per questa ragione nessuno dovrebbe gestire inconsapevolmente la scelta dei colori da indossare in ambito professionale.
Inoltre, quando indossiamo un determinato colore diamo una serie di messaggi su noi stessi e su come intendiamo il nostro lavoro, messaggi che, ahimè, se sono inconsapevoli, possono essere totalmente sbagliati, creando così conseguenze negative, magari ingiustamente, in quella che comunemente chiamiamo ‘prima impressione’, che in ambito professionale comporta indubbiamente un enorme rischio.
Così come valutiamo e giudichiamo velocemente una persona da un primo sguardo, poiché spesso abbiamo pochi minuti per farci l’idea di chi abbiamo di fronte, allo stesso modo veniamo a nostra volta giudicati dagli altri. Una roulette russa? Non proprio: possiamo avere un potente alleato se riusciamo a governare almeno alcuni dei fattori che contribuiscono a creare negli altri la ‘prima impressione’ giusta.
Curare la scelta non solo dei modelli da indossare quando rappresentate ciò che fate come professioniste – che rappresentiate una azienda o voi stessi – ma anche dei colori, vi aiuterà a superare con facilità la prima fase dell’incontro con il cliente, spesso la più difficile, agevolandovi così nel proseguo del rapporto.
Ogni ambito professionale, così come ogni grossa azienda, ha i suoi colori preferiti, non casuali ovviamente, ma frutto di analisi di mercato da un lato, e di come quel determinato colore influenzi i potenziali clienti, dall’altro.
Sappiate infatti che il colore ha un effetto, positivo o meno, non solo su noi che lo indossiamo, ma anche su chi abbiamo di fronte. È magari frutto del nostro umore ma allo stesso tempo influenza l’umore di chi incontrerete quel giorno.
Se quindi domani decidete di indossare quel meraviglioso maglione rosso Ferrari perché vi sentite “over the top”, sappiate che chi avrete di fronte verrà in qualche modo condizionato dalla vostra scelta cromatica. Bene o male, questo dipende da un numero molto alto di fattori.
E non sto nemmeno a parlare di quanto sia fondamentale la scelta dei colori giusti se si deve trattare un affare con un cliente appartenente ad una cultura molto distante dalla nostra. In questo ambito farvi seguire da un espert* di Cross Culture non è solo consigliato, ma proprio obbligatorio; salvo che non vogliate veder sfumare l’affare per aver commesso un errore così banale ed evitabile quanto offensivo per chi lo subisce.
Senza arrivare a questi estremi, va da sé che se un’avvocata ci riceve presso il suo studio tutta vestita di rosa confetto faremo una certa fatica – magari nemmeno distinguendo esattamente perché – a fidarci e quindi ad affidarci; allo stesso modo avrò qualche riserva nei confronti di una persona che mi vende prodotti di bellezza o tecnologici e si presenta vestita di marrone.
La scelta dei colori da utilizzare in ambito professionale, soprattutto se non abbiamo le rassicuranti linee guida dell’azienda, ha un’importanza estrema.
Sapete che anche dietro alla preparazione di un colloquio di lavoro c’è uno studio approfondito del colore da indossare? E sapete che chi vi valuterà conosce molto bene il significato dei colori che indosserete?