Se pure in buona parte d’Italia il tempo è ancora fantastico, ahimè purtroppo le vacanze sono irrimediabilmente terminate e dobbiamo nuovamente indossare gli scomodi e austeri abiti professionali, riponendo costume e pareo nell’armadio.
E se nel post precedente abbiamo parlato dell’immagine professionale maschile, ora è giunta l’ora di affrontare il tema al femminile.
Purtroppo anche in questo caso basta guardarsi intorno per comprendere come anche per le donne si sia totalmente perso il senso del decoro del look professionale, mescolandolo spesso in maniera indegna capi da discoteca e pezzi casual adatti ad una gita in campagna più che a una giornata in ufficio.
Intanto qualche regola generale che vale sempre e comunque, qualunque sia il vostro ruolo o la professione svolta. Diciamo che qui si tratta delle basi della “civiltà”.
(Leggi anche: look uomo per l’ufficio)
Igiene
Qualunque lavoro facciate l’igiene personale e dei vostri abiti deve sempre essere al top. Che siate a contatto con il pubblico o semplicemente vi relazioniate solo con i vostri colleghi, curate sempre maniacalmente la pulizia. È una questione di rispetto per voi stesse e per gli altri. Sempre in tema di “odori”, state anche attente a non esagerare con il profumo: si lavora in spazi chiusi, e non è corretto imporre a tutti, per tante ore al giorno, il vostro profumo. In realtà questa dovrebbe essere una regola generale, ma in un contesto lavorativo diviene un imperativo assoluto: mai invadere lo spazio altrui, nemmeno con i vostri odori, belli o brutti che siano.
Decoro
Una parola ormai desueta, che ci insegnavano le nostre nonne, molto semplicemente significa essere dignitose. Sarebbe pure un concetto generico da applicare sempre, ma sicuramente diviene indispensabile in un contesto lavorativo.
Vestire in maniera decorosa significa evitare tutte quelle situazioni in cui si rischia di imbarazzare o distrarre il proprio interlocutore. Per questo diciamo no a:
1. Scollature in ufficio. Che abbiate un bellissimo decolleté o meno non conta. Che siate giovani o meno, neppure. Che “possiate permettervelo” nemmeno. Le scollature lasciatele ad altri momenti della vostra giornata. Gli sguardi che cascano un bel po’ sotto i vostri occhi, sono da evitare come la peste perché, fatevene una ragione, vi tolgono autorevolezza.
2. Abiti attillati o trasparenti. Per la stessa identica ragione, gli abiti attillati non sono consoni all’ufficio, luogo in cui invece dovrete essere più libere di muovervi e più comode possibile, anche perché ci trascorrete buona parte della vostra giornata. Camicette trasparenti che mostrano i vostro intimo sono davvero di pessimo gusto in un contesto professionale.
3. Abiti succinti. Pance coperte e gambe pure. La gonna quindi, deve stare da sopra il ginocchio in giù. E non importa se indossate le calze coprenti: le cosce devono stare coperte. Quando vi sedete la gonna sale, per cui una gonna che in piedi cade a un palmo dal ginocchio, da sedute scoprirà buona parte delle gambe. Quindi o vivete dietro una scrivania, oppure evitate. Per la stessa ragione evitate anche i top: troppa pelle scoperta.
4. Abiti “trendy”. Ovvero, jeans strappati, magliette con cartoons, con slogan o con la foto della vostra cantante preferita. Su che lo capite da sole che superati i sedici anni tutto ciò andrebbe bandito o se proprio non potete farne a meno, va lasciato fuori dall’ufficio.
Mani, capelli e make up
Oltre che sempre puliti i capelli devono essere anche in ordine. Se ahimè siete tra le sfortunate che devono ricorrere alla tintura per capelli, ovviamente evitate in ogni modo antiestetiche ricrescite. Nessuno inoltre pretende che abbiate sempre i capelli con la piega del parrucchiere: sarà sufficiente una coda di cavallo per avere i capelli in ordine. In contesti molto formali se avete i capelli lunghi non è consigliabile tenerli sciolti, non è professionale. Una coda o una treccia eviteranno sia lo svolazzamento della chioma che la tentazione di toccarvi i capelli – gesto altamente sconsigliabile soprattutto in presenza di clienti o colleghi maschi.
Che le mani di una donna debbano sempre essere curate è scontato: certo non si pretende, se non lo sentite come vostra necessità, di avere la manicure sempre perfetta e lo smalto impeccabile, comunque tenete le unghie corte e pulite, magari con un velo di base trasparente. Evitate, se ricoprite ruoli di rilievo, unghie alla Crudelia de Mon leopardate o nail art con la riproduzione della Cappella Sistina.
Evitate anche un trucco troppo pesante ed eccessivo, non è il contesto adatto. Al contrario, abbiate sempre un aspetto curato e mai sciatto: un velo di fondotinta o anche una bbcream, un rossetto o un gloss, un po’ di mascara impegneranno pochi minuti ogni mattina donandovi un viso fresco e riposato.
Accessori
Scarpe
Infradito, sandali gioiello, tacchi vertiginosi o scarpe da ginnastica. Tutto questo va assolutamente bandito. In realtà in certe aziende viene proprio richiesta la scarpa chiusa. Non lo trovo affatto errato, ma se lavorate in luoghi molto caldi, qualche deroga può essere presa in considerazione. Un sandalo quindi può andar bene, ma che sia sobrio e senza troppi fronzoli o patacche. La scarpa semi aperta che vi suggerisco in un contesto professionale è un modello Chanel, anche nella versione open toe. La classica decolté, gli ankle boots o delle meravigliose stringate, sono i modelli migliori in assoluto. Il tacco, leggete bene, non deve superare i 5/7 cm. È già orrendo vedervi ondeggiare come dei cammelli quando camminate per strada, ma sopportarvi così per otto ore al giorno cinque giorni a settimana è un crimine contro l’umanità.
Gioielli
Qualunque sia il vostro stile nel tempo libero quando siete in ufficio non esagerate con i gioielli. Optate per modelli sobri evitando orecchini enormi o una sovrabbondanza di pezzi: o la collana o gli orecchini, mai entrambi.
Vietati nella maniera più assoluta i charms rumorosi che vi molto rendono simile alla mucca Carolina al pascolo. Vedervi gesticolare rimanendo ipnotizzati dal Duomo di Milano che pende dal vostro polso è insopportabile.
I ruoli
Non è sicuramente semplice scrivere un unico post che possa riguardare tutte le categorie professionali esistenti, perché le differenze da ambiente ad ambiente ci sono. Una prima differenza riguarda proprio il ruolo, ovvero il livello ricoperto. E qui, come per l’uomo, più siete arrivate in alto e più le regole dovranno essere rigide e senza deroghe. Considerando anche la fatica che fa una donna per affermarsi nel lavoro, probabilmente per noi sono ancora più indispensabili e rigorose: per essere prese sul serio dobbiamo faticare tanto di più.
Cambia ad esempio il fatto di lavorare o meno a contatto con il pubblico, cosa, quest’ultima, che vi richiede una cura ancora maggiore. Nel momento stesso in cui un esterno viene in contatto con voi, voi non state rappresentando voi stesse ma la vostra azienda. L’immagine che dovrete dare sarà dunque quella che la vostra azienda vuole dare all’esterno. Poca o nulla personalizzazione nell’immagine personale: lasciate il guizzo all’aspetto concettuale del vostro lavoro. In quel caso sì, il valore aggiunto è anche ciò che sarete in grado di donare di voi stessi ai clienti e quindi all’azienda per cui lavorate.
Analizziamo dunque i contesti più diffusi, lasciando fuori gli ambienti dei creativi che, per ovvie ragioni, sconvolgono spesso tutte le regole. Ma in fondo non è proprio questo il loro ruolo?
Azienda e ufficio
Come nel caso degli uomini, il mondo del management è poco incline alla fantasia e alla creatività in ambito di immagine personale, ma solo in questo: per il resto i manager rigorosi ma creativi allo stesso tempo sono decisamente i migliori. La donna manager deve comunicare serietà, rigore e affidabilità. Il tailleur quindi ritengo possa essere la scelta migliore, che sia con la gonna o con il pantalone. Non necessariamente un tailleur va immaginato come una divisa rigida e austera: esiste una vasta gamma di giacche tra cui potete scegliere. La Chanel ad esempio, è una giacca che da un lato vi permette di essere sempre perfette, dall’altro è confortevole e molto femminile. Stessa cosa vale per i pantaloni o le gonne: nessuno pretende certo che scegliate un modello formale con la piega. Che sia un modello a sigaretta, o un di taglio maschile, per me il top dello chic in fatto in pantaloni femminili, avete una vasta possibilità di scelta. Sulla gonna, spero di non dover specificare che dovrete evitare modelli, oltre che corti, anche troppo svolazzanti.
Consentiti anche gli abiti interi, sempre rispondenti alle regole generali. Possono essere un vero e proprio jolly: senza giacca più informali e confortevoli, riprendono immediatamente rigore indossando una giacca ben abbinata.
Se all’interno dell’azienda ricoprite un ruolo più impiegatizio, potete sicuramente optare per outfit meno rigorosi – sempre nel rispetto delle regole generali già indicate – scegliendo ad esempio al posto della giacca un twin set, o un cardigan un po’ strutturato, e al posto del pantalone formale anche un semisportivo. I jeans? No comment.
Le professioni
Al look rigoroso e formale della top manager d’azienda affianchiamo come stile e rigore, anche l’avvocato. È un professionista un po’ differente rispetto alle altre professioni classiche come ad esempio il medico o l’ingegnere. Ha un ruolo istituzionale e questo deve emergere anche dal modo in cui veste. Vedere un avvocatessa avvolta in abiti succinti è una brutta, bruttissima immagine decisamente poco decorosa e offensiva per la categoria.
Nel caso delle professioni sanitarie, se non indossate il camice, che ovviamente dovrà essere di un bianco accecante, state attente a non indossare abiti né eccessivamente eleganti né tantomeno sexy. Una dottoressa ha ovviamente a che fare con persone che non stanno bene per cui deve avere sì un aspetto molto curato e pulito ma sobrio e molto discreto.
Meno formali e più sportive le commercialiste le ingegnere e le donne architetto. Spesso, come i loro colleghi maschi, quest’ultime sono a metà strada tra il rigoroso e preciso professionista e il creativo. Per questo motivo le deroghe a loro concesse non sono poche.
Colori
Nel caso delle posizioni più elevate del mondo del business tradizionale non c’è molta scelta: blu, nero, grigio. Come i colleghi uomini non ci sono grandi alternative. Comunque, laddove l’azienda lasci maggiore spazio, andate sempre su toni neutri e non eccessivamente vivaci.
Si alle stampe geometriche o astratte, ma molta attenzione a quelle floreali. Con la tinta unita non si sbaglia.
Tante parole e tante regole e consigli che in realtà potrebbero essere racchiusi in pochi semplici concetti: educazione, rispetto e buon senso.
Basterebbero questi tre elementi ad evitare a molte di noi brutte figure, cadute di stile e mancanza di consapevolezza del proprio posto nella società.
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ENGLISH VERSION
All you need to do is take a look around you to realise that there has been a total loss of any sense of etiquette governing the ‘professional’ look, often mixing clothes more appropriate for a night out or a country hike than a day in the office.
Let’s start with a few general rules.
Cleanliness
Whatever your job, personal hygiene and that of your clothes must always be top priority. Whether you deal with the public or only with your colleagues, always take great care with cleanliness. Never wear too much perfume: working in confined spaces it’s not correct to impose your choice of fragrance on others.
Decorum
Dressing in a decorous manner means avoiding all situations in which there is a risk of embarrassing or distracting your opposite number. So, in the office, avoid:
1. Low necklines – leave them for other moments in your day!
2. Too tight or transparent dresses/skirts. They’re not suitable for the office, a place in which you must be able to move freely and comfortably. Transparent blouses showing your underwear are the height of poor taste!
3. Skimpy clothes – avoid exposing the belly and thighs. Skirt length should be just above the knee or longer. For the same reason, avoid skinny tops – too much exposed flesh!
4. “Trendy” outfits: torn jeans, T-shirts with cartoons, slogans or the photo of your favourite band.
Hands, hair and make-up
Apart from being – obviously – clean, your hair must be in order. If you dye your hair, be careful to avoid different-colour roots. As to hairstyle, I’m not saying you always need to be fresh from the hairdresser, even a well-fixed ponytail is enough to keep your hair in order. In very formal contexts, if you have long hair, a sleek ponytail or a braid is absolutely necessary.
A woman’s hands must always be well cared for: if you shy away from professional manicures, keep your nails short and clean, perhaps with a touch of transparent varnish. If you hold a senior position, avoid nails Cruella de Vil style or nail art reproducing the Sistine Chapel!
Also, avoid too much, too heavy makeup but always aim for a well-groomed aspect, never untidy: a hint of foundation or bb cream, lipstick or gloss, light mascara – this formula will give you a fresh, alert look.
Accessories
Shoes
Thong sandals, jewelled sandals, extra-high heels or sneakers are out! Some firms require closed shoes. I find this correct but if you’re in a hot environment, sandals are acceptable, but must never be showy. I suggest a Chanel style, including open toe. Classic pumps, ankle boots or those wonderful lace-ups are absolutely the best models to go for. Remember, no heels higher than 5–7 cm.
Jewellery
When you’re in the office don’t exaggerate with jewellery. Choose something not flashy and avoid over-large earrings or too may separate pieces: either a necklace, or earrings – never both.
A decided ‘NO’ to clanging charm bracelets – a real pain for those working close to you.
Roles
The higher up you are on the career ladder, the more must you accept strict rules, with no exceptions.
If your job brings you into contact with the public, take even more care because at that point you’re representing your company and not just yourself.
Now let’s take a look at the most common workplaces, leaving aside the ‘creative’ professions which for obvious reasons are exempted from the standard rules.
Company and office
The woman manager must give an impression of seriousness, firmness and reliability. The best choice is a skirt or trouser suit. Don’t see this as an austere rigid uniform: you can differentiate with your choice of jacket. For example, the Chanel style is always perfect, comfortable and feminine. The same goes for trousers: choose between a cigarette style, a masculine cut or a classic. Skirts, apart from never being too short, must never be too flouncy.
Dresses are fine: more informal and comfortable without a jacket, more serious-looking with a matching jacket.
If instead of a manager you are an office worker, in place of a jacket you can opt for a twin set, or a cardigan, and in place of formal trousers, more casual trousers, but never jeans.
The various professions
The proper dress code for a woman lawyer is similar to that of a manager. She has an institutional role and this must be evident from the way she dresses. Seeing a lawyer wearing a short tight dress creates a poor image and does nothing for the decorum of the whole category.
Healthcare professions: either wear a white lab coat, obviously spotless, or else avoid too stylish or sexy outfits. A doctor is dealing with sick people and must appear clean and in order, always understated and discreet.
A little more leeway for accountants, engineers and architects. Architects in particular fall between the scrupulous professional and the creative: they are allowed quite a few exceptions to the rules.
Colours
For business managers, the choice is usually limited – navy blue, black or grey. If the company is more accommodating, always go for neutral shades.
Yes to geometrical or abstract designs, beware of flower patterns. With solid colours, you’ll never go wrong.
A host of rules and advice which when you come down to it can be summed up in three words: education, respect and common sense. That’s all you need to avoid making a flop and betraying style at the workplace.